Siamo ancora noi, quelli delle Risorse Umane… quelli delle persone, delle soft skills, delle relazioni e dei professionisti del futuro.
Ci piace pensare che da un po’ di tempo a questa parte stiate osservando con occhi nuovi i vostri collaboratori, che stiate selezionando o valutando le persone sulla base non solo di ciò che sanno ma di quanto potranno crescere ed evolvere dentro la vostra organizzazione.
Certo, perché non penserete che chi collabora con voi faccia (o voglia fare) sempre lo stesso lavoro, adesso e nei secoli dei secoli?!
È nella natura umana evolvere, crescere e cambiare.
Il lavoro è vita e la vita è cambiamento. Che ci piaccia o no.
Guardatevi da chi non ha ambizioni, da chi si accontenta troppo a lungo, da chi non alza mai la testa e non guarda mai oltre. Chi fugge il cambiamento rifiuta una buona fetta di vita.
Cercate invece l’ambizione, stimolate l’ambizione, non temete l’ambizione.
È una contraddizione in termini desiderare che la propria organizzazione cresca e poi scegliere (più o meno consapevolmente) persone che “si accontentano” di eseguire. Temere che un collaboratore cresca troppo, che “scalpiti”, che si guardi attorno e poi ci lasci e di conseguenza optare per la (mediocre) stabilità non è la soluzione, non lo sarà mai.
Valorizzare le potenzialità e le aspirazioni, laddove possibile, e impegnarsi a rendere l’azienda/lo studio un posto che “guai a perderlo”: questo è l’obiettivo.
E poi accettare che nel processo di cambiamento alcuni collaboratori ci lascino e che nuovi collaboratori arrivino… anche questo fa parte del processo evolutivo (l’acqua ferma fa crollare i ponti!).
Ogni giorno selezioniamo professionisti, a diversi livelli di seniority (esperienza): l’ambizione non è di tutti, si può riscontrare nel neo-laureato e non trovarne traccia nel manager affermato, si può scorgere nell’impiegata cinquantenne che ha ancora mete da raggiungere e constatarne l’assenza nel giovane che ha tutto da costruire.
Selezioniamo professionisti e aiutiamo i nostri clienti a puntare in alto e allo stesso modo stimoliamo le persone a cui facciamo formazione, perché siamo convinti che il lavoro sia una modalità privilegiata di crescita e di sviluppo (anche personale).
Quando questa spinta a crescere non si avverte, quando manca non tanto la visione precisa del proprio futuro ma quantomeno un deciso desiderio di evolvere, quando la stabilità e la rassicurazione di uno stipendio a fine mese esauriscono ogni altra aspirazione in nome della tranquillità, è facile (non vogliamo generalizzare ma ne abbiamo viste troppe per non trarre le dovute considerazioni) che non siano presenti nemmeno quelle competenze e quelle potenzialità che faranno la differenza.
L’ambizione non va confusa con la competizione, con l’arroganza, con l’individualismo. L’ambizione è la naturale tendenza a crescere e non c’è un’età o una condizione lavorativa in cui questa si esaurisca.
Scegliere collaboratori che aspirano a qualcosa di più, che scalpitano un po’, che vi chiedono visibilità sul medio-lungo termine, si rivelerà una scelta opportuna e azzeccata nel momento in cui la vostra realtà avrà l’opportunità di fare un salto, di crescere e di svilupparsi ulteriormente o quando, di fronte ad una situazione critica, avrete bisogno di poter contare su uomini e donne capaci di darvi un contributo significativo.
Il contrario vi vedrà impreparati. E inermi.
L’ambizione di chi lavora con voi sarà parte integrante nel processo di crescita a cui voi aspirate… perché voi siete ambiziosi, vero?!
Roberta Zantedeschi