L’amicizia è uno dei sentimenti essenziali della nostra vita:
? è fonte di felicità ,
? stimolo a dare il meglio di sé,
? impegno nei confronti dell’altro;
? ci consente di esprimere la nostra visione della vita, le nostre preoccupazioni, le nostre emozioni.
Il nostro subconscio costruisce, volente o nolente, collegamenti emotivi, pure a nostra insaputa.
Anche finché siamo al lavoro, in azienda o in ufficio.
Al di là delle simpatie innate per alcuni dei nostri colleghi, a volte l’amicizia nasce con la reciproca stima professionale.
E’ innegabile che al lavoro trascorriamo otto ore o più al giorno.
Ci si incontra alla macchinetta del caffè o in mensa.
Si collabora a progetti.
Si condividono gioie e frustrazioni, successi e insuccessi.
E’ possibile, quindi, se non auspicabile, che si possano instaurare rapporti sereni con i colleghi e che questi rapporti possano evolvere in amicizia.Â
Eppure è in atto un dibattito, se non un vero e proprio scontro ideologico sul tema della compatibilità tra amicizia e lavoro.
Le opinioni comuni e dei ricercatori sono discordanti:
➡️ c’è chi sostiene che l’essere amici possa aiutare la produttivitĂ
⬅️ e chi dice che sia disfunzionale.
? I sostenitori ritengono che avere amici in ufficio aiuti a migliorare la produttività e il clima aziendale.
Andare al lavoro sapendo di trovare un amico o un’amica fa sentire bene semplicemente per l’aspettativa di incontrare qualcuno con cui parlare, anche per condividere i momenti di maggiore fatica, demoralizzazione o demotivazione.
Un’amicizia al lavoro è già di per sé una buona ragione per andare al lavoro e affrontare meglio la giornata.
I rapporti di amicizia fanno sentire più sicuri, aiutano a favorire l’ambientamento quando ci sono cambiamenti di mansione, di luogo o di colleghi.
L’amicizia sul lavoro può essere un buon antidoto contro la mancanza di motivazione e di impegno.
? Di contro, per i detrattori, le quattro caratteristiche distintive dell’amicizia (informalità , volontarietà , norme comuni e obiettivi socioemotivi) sono in contrasto con quattro elementi fondamentali della vita organizzativa in azienda: ruoli formali, vincoli involontari, norme di scambio e obiettivi strumentali.
L’amicizia può favorire pettegolezzi o invidie.
Legami forti possono impedire lacollaborazione con altri colleghi e creare, quindi, delle “alleanze negative” che non favoriscono oppure ostacolano la collaborazione reciproca e il lavoro di squadra.
Altri svantaggi possono essere di natura personale: la delusione quando quello che sembrava un rapporto di amicizia si rivela basato su interesse e convenienza pratica, o quando una persona ritenuta amica si schiera contro in situazioni di difficoltĂ .
Delusioni, queste, che da personali possono diventare svantaggi aziendali: diminuzione del rendimento, distrazione, perdita di focus personale e lavorativo.
Secondo Gallup, società americana di analisi e consulenza, avere amici al lavoro migliora le prestazioni.
2 dipendenti su 10 hanno buoni amici al lavoro.
Se questo numero diventasse di 6 dipendenti su 10,
le aziende vedrebbero ridursi del 36% gli incidenti di sicurezza e un incremento medio del giro d’affari del 12%.
Questo perché l’amicizia stimola la produttività , il coinvolgimento, la fiducia, la creatività e la voglia di collaborare.
Stando a quanto rilevato da Gallup, chi ha stretto amicizia con uno o più colleghi è propenso a fare più cose e a spendersi di più per gli obiettivi comuni.
Il rispetto reciproco è motivo di appagamento. Sapere di potersi fidare l’uno dell’altro suggerisce alle persone di poter rischiare maggiormente, anche nell’attività professionale.
Perché questo succeda, è necessario che il terreno sia fertile e che la Direzione aziendale e il management, quindi, favoriscano la creazione e il mantenimento di un ambiente e di un clima lavorativo sereni.
A tal proposito, Gallup suggerisce quattro consigli:
- ? Create una cultura aziendale favorevole: favorevole all’idea di amicizia non come ostacolo alla produttività , bensì come spinta e infusione di entusiasmo;
- ? Promuovete la comunicazione e la collaborazione: invitando ciascuno a esprimere la propria opinione, lasciando libere le idee di circolare all’interno dei gruppi di lavoro. Un più forte senso di partecipazione contribuisce a creare un clima favorevole alla nascita di amicizie;
- ? Create l’occasione: attività di team building, di formazione e meeting aziendali. Ma non solo: favorite lo scambio e la convivialità all’interno dell’orario e degli spazi di lavoro;
- ? Non restate in disparte: la partecipazione attiva dei leader e dei manager ai momenti di convivialità contribuisce in maniera importante a rendere l’ambiente di lavoro propenso all’amicizia. Senza necessariamente confondere e indebolire i confini gerarchici.
In conclusione, rifacendomi anche alla mia personale esperienza che mi ha regalato sul lavoro alcune delle mie amicizie piĂą forti e profonde, credo che il tema affrontato fin qui abbia semplicemente a che fare con la felicitĂ al lavoro.
FelicitĂ intesa non tanto o non soltanto come soddisfazione, ma soprattutto come coinvolgimento.
Dipendenti coinvolti sono impegnati a creare il futuro, proprio e dell’azienda. Anche attraverso la costruzione e il consolidamento di rapporti di amicizia.
Matteo Scarabello